Guerra Bianca. Così è conosciuta in montagna la Prima Guerra Mondiale combattuta sul fronte a oltre 3.000 m. Vieni, ti portiamo sui sentieri dove hanno combattuto i nostri nonni!
La Prima Guerra Mondiale, in Alta Valtellina è stata soprattutto una guerra di logoramento. Soldati, spesso giovanissimi, venivano mandati al fronte (posto anche oltre i 3.000 m) in condizioni proibitive, sfidando neve, ghiaccio e freddo. Ancora oggi, tra le cime del Gruppo Ortles-Cevedale, sono visibili i resti di villaggi militari, trincee e opere difensive costruite oltre cento anni fa. Molte di queste strutture sono ancora ben conservate e sono l’ideale per immergersi nella storia.
Allo Stelvio, è imperdibile la zona dello Scorluzzo dove sono ancora visibili postazioni d’artiglieria e di prima linea, oltre ai resti delle trincee. Il Filon del Mot e Le Buse, con i resti di ben 17 fabbricati, sono due villaggi militari ancora ben conservati e particolarmente caratteristici. Dalla IV Cantoniera, sul confine con la Svizzera, è possibile percorrere quello che fu il fronte austriaco fino all’antico sbarramento difensivo alla Bocchetta di Forcola; sul versante opposto, è visibile la Caserma militare.
A Valfurva, nella zona dei Forni, molto belle sono le trincee in Val Cedèc, salendo dal Rifugio Pizzini verso il Passo Zebrù. Nella zona del Gavia, invece, ti consigliamo il sentiero che, dal Passo Gavia, attraverso una mulattiera militare dove si trovano resti di baracche, trincee e linee di filo spinato, raggiunge la Cima di Vallumbrina.
Itinerario Val Cedec e Val Zebrù
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