Un tuffo nella storia delle terme in Valtellina. Già i Romani ne parlavano e Leonardo da Vinci le conosceva: le nostre acque termali sono millenarie. Sei pronto a rilassarti nella storia?
Quando ti diciamo che le terme di Bormio sono millenarie, non scherziamo! Le nostre acque erano conosciute fin dall’antichità, già in epoca preromana. Plinio il Vecchio prima e Cassiodoro poi ne parlarono nei loro scritti.
Nel periodo medioevale, accanto alla chiesa di S. Martino ai Bagni Vecchi sorse uno xenodochio gestito da monaci, l’Hospitium Balneorum, che divenne con il tempo la prima struttura ricettiva legata al termalismo. In quest’epoca furono costruiti i Bagni Superiori, gli attuali Bagni Medioevali; già dal XIV sec., i Bagni attiravano numerosi visitatori illustri, tra cui, Leonardo da Vinci e Ludovico il Moro. Fu proprio Leonardo a scrivere che “In testa alla Valtolina è la montagna di Bormi. […] A Bormi sono i bagni”.
Lo Xenodochio è un termine usato nel medioevo per indicare un ospizio gratuito per forestieri e pellegrini.
Nel Cinquecento esistevano due strutture dedicate ai bagni: i Bagni Medioevali, riservati alle donne, e i Bagni Romani, per gli uomini. Se il Settecento vide una flessione nella popolarità delle terme, nell’Ottocento i Bagni Vecchi furono ampliati e vennero realizzate nuove piscine con cascate d’acqua, i Bagni Imperiali e la Grotta Sudatoria di San Martino.
Nel 1836, fu realizzato un nuovo albergo, il Grand Hotel Bagni Nuovi, e un secondo centro benessere localizzato in un’area più facilmente raggiungibile. Nel 1920, infine, fu fondata la Società Terme Bormiesi, attuali Bormio Terme che, da allora, ininterrottamente ha fornito servizi termali nel centro di bormio.