La Magnifica Terra. Così è sempre stata conosciuta Bormio, una terra con una storia millenaria che, dalla preistoria fino ai giorni d’oggi, ha plasmato la nostra cultura.
Dire che la storia di Bormio è millenaria è dir poco. Le prime testimonianze risalgono all’epoca preistorica, quando gruppi di cacciatori, durante i mesi estivi, bivaccavano in alta montagna. L’epoca romana ha dato notorietà a tutto il territorio della Magnifica Terra: sia Cassiodoro che Plinio il Vecchio nominarono infatti per la prima volta le acque termali elogiandone il loro valore terapeutico.
Durante i primi secoli dell’anno Mille il paese era vivace e ricco, anche culturalmente, grazie alla sua posizione strategica al centro delle Alpi che permetteva il passaggio delle vie commerciali tra il Nord e il Sud dell’Europa. Sebbene a lungo sottomessa a potenze straniere, Bormio riuscì sempre a mantenere una sorta di indipendenza e di autonomia. Il XIV e il XV secolo furono sicuramente il periodo d’oro della storia bormiese grazie allo sviluppo della cultura e dell’arte come dimostrano le chiese, i palazzi e le opere che si conservano al loro interno.
Nel 1797 Bormio perse l’autonomia ed entrò a far parte della Repubblica Cisalpina seguendo poi la storia dello stato italiano. La Prima Guerra Mondiale vide Bormio e la zona delle Stelvio proiettati direttamente in prima linea: con un fronte di oltre 40 km ad un’altezza media di 3.000 m soldati italiani ed austriaci si confrontarono aspramente. Ancora oggi è possibile visitare resti di accampamenti e trincee o ritrovare reperti bellici. Dal secondo dopoguerra, Bormio conobbe un fiorente sviluppo turistico, favorito da un ambiente naturale ideale sia per le attività invernali che estive, oltre che dalla risorsa termale.