l museo racconta la storia dei sanatori costruiti in Valtellina durante il Novecento per combattere la tubercolosi grazie all’aria pura e al sole delle Alpi. Una collezione di oggetti e immagini d’epoca testimonia la nascita e l’attività dell’ex Villaggio Sanatoriale di Sondalo, oggi ospedale “Eugenio Morelli”. Il percorso di visita si svolge nei locali che un tempo erano destinati all’accettazione dei pazienti.
Durate le giornate di apertura dell'estate 2022 il Museo ospita la Mostra permanente "Il gigante sepolto - La stele di Migiondo" l’importante reperto dell’Età del Rame, uno dei più significativi reperti di archeologia preistorica della Lombardia.
Novità 2022: la mostra "Tutti i colori del Parkinson"; mostra dei lavori realizzati dai degenti, in collaborazione con il reparto di Neuroriabilitazione-Unità Spinale dell’Ospedale di Sondalo e con l’Associazione Parkinson Valtellina.
PRIMA PARTE
La prima parte del percorso è dedicata alla malattia.
Tra Ottocento e Novecento la tubercolosi cessò di essere considerata una malattia romantica – il ‘mal sottile’ – e assunse i caratteri di una vera emergenza sanitaria per la nuova società industriale e urbanizzata. Dagli anni Sessanta, gli antibiotici hanno permesso di contrastarla in maniera sempre più efficace ma la TBC è oggi una malattia globale che ogni anno provoca oltre un milione di vittime.
SECONDA PARTE
La seconda parte del percorso è dedicata alla cura e ai sanatori.
Inizialmente i sanatori erano costruiti per prevenire il contagio, isolando i malati in maniera confortevole. Nel XX secolo l’architettura si sviluppò secondo i criteri del funzionalismo e seguendo l’evoluzione della medicina: aria, luce e sole entrarono all’interno degli edifici per fortificare i malati e favorire la guarigione. La cura si basava sul riposo, la nutrizione e l’aria pura, cioè sulle tre “L”…Lana, letto, latte. Fino a quando gli antibiotici non furono efficaci contro l’infezione, il sanatorio fu il principale strumento della cura, una vera e propria machine à guérir. Alla sua progettazione lavoravano a quattro mani il medico e l’architetto.
ULTIMA PARTE
L’ultima parte è dedicata al Villaggio sanatoriale di Sondalo. Il complesso funzionò come sanatorio per 25 anni, dal 1946 fino al 1971, quando fu trasformato in ospedale generale. Gli oggetti della cura in veranda (la sedia a sdraio, le coperte, le cuffie per ascoltare la radio in filodiffusione) sono esposti insieme ai disegni tecnici e alle fotografie del grande cantiere che trasformò il versante sopra Sondalo in una vera e propria città della salute tra il 1932 e il 1940. Il percorso si conclude con la tela “Pescatori a Sampieri”, dipinta dal siciliano Ugo Caruso nel 1954, quando era ricoverato a Sondalo. I colori saturi, gli sguardi severi e la posa incombente dei personaggi paiono alludere con veemenza alle contraddizioni e all’incerta prospettiva del mondo ‘di fuori’ cui tuttavia l’autore, isolato nel temporaneo rifugio alpino, sembra guardare con nostalgia.
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Orario apertura
Orari di apertura
Apertura su richiesta per gruppi (min. 15 pax) - Info: geofilosofia@libero.it - info.sondalo@bormio.eu
Estate 2025
Dalla prima settimana di luglio all’ultima di agosto
- giovedì, venerdì e sabato: 14.00-18.00