Un forte inespugnabile. Il Forte Venini di Oga fu costruito a difesa dei valichi alpini del bormiese fra il 1908 ed il 1914 quando, ormai, una guerra con l’Austria pareva inevitabile.
Il Forte di Oga, intitolato al capitano Corrado Venini, è oggi un prezioso museo di storia della Prima e Seconda Guerra Mondiale. Ma ai tempi era un presidio pronto a proteggere le nostre valli contro l'eventuale invasione degli Austriaci. Riesci ad immaginare come poteva essere la vita nel Forte? Vieni al Forte per una visita.
Un po' storia
Fu costruito tra il 1908 e il 1912, quando in Europa era nell’aria un imminente conflitto con il confinante impero asburgico. La struttura del Forte di Oga fu costruita seguendo alla lettera i migliori studi relativi ai forti corazzati. In effetti, la costruzione impiegò importanti quantità di blocchi di pietra, cemento, ghiaia e sabbia estratte nelle vicinanze. Il Forte Venini non fu mai bersagliato dai colpi nemici e questo ci permette di poter esplorare questa struttura militare nelle sue condizioni originarie. Alla solidità delle mura e alla sua posizione strategica, in vetta al Dossaccio, il Forte aggiungeva mille espedienti che lo rendevano inespugnabile. Disponeva per altro di cisterne per l’acqua che, in caso d’assedio, potevano garantire l’autonomia dei suoi abitanti per oltre un mese. Durante la Prima Guerra Mondiale il Forte fu ampiamente sfruttato. Finita la guerra, il Forte fu affidato alla Guardia di Finanza e nel 1935 ampliato con la costruzione della “Casermetta”, l’edificio ricavato da una baita in pietra che si trovava poco prima dell’ingresso. Alla fine degli anni Trenta fu stanziata qui una compagnia di artiglieri, pronta a rimettere in funzione i cannoni in caso di una nuova guerra. Nel Secondo Conflitto Mondiale tuttavia il Forte non svolse alcuna azione difensiva. I cannoni continuarono ad essere oliati e curati sino al 1958, anno in cui vennero venduti a peso come ferraglia. Iniziò allora il degrado della struttura accelerato dai continui saccheggi.
Durante l’anno il Forte ospita mostre a tema, organizza visite guidate ed eventi speciale come le visite all’alba o in notturna.
Il Forte Venini era una struttura all’avanguardia. Era persino dotato anche di un sistema di riscaldamento dei locali!
Il portone di ingresso, incassato in un passaggio fra due muri, è austero e minaccioso e dà accesso ad un ponte a scorrimento che, grazie ad un apposito apparato meccanico, poteva scomparire sbarrando l’accesso ai nemici.
Superato il ponte si entra nel lungo cortile interno dal quale si accede nel corpo principale del forte dove è possibile visitare la camerata dei soldati e l’alloggio dedicato agli ufficiali, l’infermeria, i magazzini dei proiettili oppure il locale ove un enorme motore a nafta generava l’energia elettrica accumulata nel vicino locale batterie.
Il piano superiore del forte ospita i pozzi dove erano alloggiati i 4 cannoni sovrastati dalle cupole corazzate mobili.
Prima di uscire dal forte ti consigliamo di scendere nei profondi sotterranei della costruzione dove si trovano la polveriera con le casette dai tetti spioventi e la via di fuga segreta attraverso la quale i soldati potevano abbandonare la fortezza.