Leggendario. Il Bràulio è questo per noi. Un amaro dalla storia unica, che si lega al nostro territorio e alla nostra cultura. Un simbolo di quello che noi siamo: semplici, sinceri ma con un alone di mistero.
L’Amaro Bràulio nasce a Bormio ben 140 anni fa. La sua storia comincia nella farmacia del dottor Giuseppe Peloni, grande appassionato e conoscitore di erbe aromatiche. Nel 1875, suo figlio Francesco, a sua volta farmacista, ereditò la stessa passione e, dopo vari esperimenti, creò l’Amaro Bràulio. Non rivelò mai quante e quali erbe avesse utilizzato se non al proprio figlio Attilio che, nel 1936, pubblicò un prezioso opuscolo dall’emblematico titolo In herbis salus, svelando solo in parte la ricetta dell’Amaro. Il segreto è stato tramandato di padre in figlio e ancora oggi la ricetta originale è conosciuta solo da Edoardo Tarantola Peloni: sappiamo che tra gli ingredienti vi sono diverse piante officinali, tra cui assenzio, bacche di ginepro, achillea moscata e radici di genziana… il resto è un mistero gelosamente custodito.
Particolari e affascinanti sono le cantine, che si sviluppano sotto il centro storico di Bormio, dove tuttora sono conservate le enormi botti di rovere di Slavonia nelle quali invecchia l’Amaro.
Bràulio, i prodotti
Due sono i prodotti di spicco: l’Amaro Bràulio Classico, con il suo inconfondibile aroma che, se sei fortunato, puoi sentire anche camminando in via Roma dove si trovano le cantine. L’Amaro Bràulio Riserva che, invece, è disponibile in quantità limitata. Ha un invecchiamento più lungo e viene filtrato con un metodo particolarmente delicato che esalta ancora di più le erbe aromatiche.
Ti ha affascinato la storia del Bràulio? Ci sono anche altre particolarità che lo rendono unico!
Cusiosità sul Bràulio di Bormio
Il nome deriva dal Monte Bràulio che circonda la conca di Bormio e alle cui pendici si raccoglievano gran parte delle erbe utilizzate per la produzione. Anche il poeta Gabriele D’Annunzio lo amava, come dimostra la fervida corrispondenza con la famiglia Peloni.
In un nodo del legno di una delle botti dove il Bràulio invecchia, compare un’immagine alquanto singolare, formatasi nel corso degli anni in modo naturale: uno gnomo che sembra vigilarne l’invecchiamento!
Beh, ora tutto quello che potevamo te l'abbiamo svelato, non ti resta che venire a Bormio per visitare le famose cantine e degustare il pregiato Bràulio.