La chiesa di S. Pietro, affacciata su un terrazzo che guarda l’ampio anfiteatro di Bormio, è intitolata ai Ss. Pietro, Erasmo e Marcellino, martirizzati durante le persecuzioni di Diocleziano e particolarmente venerati dopo che le reliquie di Pietro e Marcellino vennero traslate a Seligenstadt in Germania nel IX secolo.
L’edificio presenta una semplice struttura architettonica: facciata a capanna, tetto con forti spioventi, abside a pianta rettangolare ed un alto e sottile campanile coronato da un’ardita cuspide piramidale. La sua origine è sicuramente alto medievale, riferibile con buona probabilità al tempo degli Ottoni, come indicano sia l’intitolazione ai due santi, Pietro esorcista e Marcellino, sia alcuni indizi architettonici, come la piccola aula monoabsidata e, soprattutto, l’iniziale mancanza di ingresso sulla facciata principale.
La prima attestazione della chiesa risale al 1309. Nel 1537 l’edificio fu sottoposto ad un intervento di ristrutturazione che comportò il rifacimento del presbiterio e del coro, la realizzazione della sacrestia e della torre campanaria e il probabile innalzamento della parete di facciata.
Internamente la chiesa si presenta come un prezioso scrigno di pittura cinquecentesca, che porta la firma di Vincenzo De Barberis da Brescia, artista distintosi per l’abilità nel produrre, con un tocco di raffinatezza e di sobria eleganza, scene di immediata chiarezza e comprensibilità.
Di gusto più popolare, ma comunque apprezzabile, l’ancona seicentesca posta sulla parete di sinistra della navata, opera di uno sconosciuto autore locale, e la pala tardo seicentesca, attribuita secondo alcuni alla cerchia di Carlo Marni o di Baldassarre Rocca, con una bella immagine del Cristo crocefisso ai cui piedi stanno i tre santi titolari della chiesa, riconoscibili grazie ai cartigli con i loro nomi.
Degna di nota anche la Madonna del latte del De Barberis che, collocata accanto alla porta laterale entro una cornice di legno finemente intagliata, presenta un curioso graffio sul seno, procurato da un fedele che giudicava inappropriato e irrispettoso il seno nudo della Vergine.