Radici. Un paese è fatto di tradizioni e di riti che, di padre in figlio, si tramandano per generazioni. E a cui noi, orgogliosamente, siamo ancora profondamente legati.
La storia di un paese è tramandata anche dalle sue tradizioni popolari e, le nostre, sono legate ai ritmi della natura e della montagna. Alcune tradizioni sono ancora particolarmente sentite e te le raccontiamo, per farti sentire un po’ bormino.
Il 6 gennaio non arriva la Befana ma si vince il Gabinát!
Quando incontri qualcuno, prima di salutarlo, devi dire per primo la parola Gabinát.
Non è così semplice, ci sono regole precise e gli appostamenti per vincere sono la routine.
Il 31 gennaio, per le strade del centro storico, potrai incontrare tanti bambini vestiti “alla vecchia” che, al grido di L’è fora genejron tirano latte e barattoli facendo rumore per festeggiare la fine di gennaio, il mese più lungo e freddo.
Il 2 di febbraio, L’è fòra l’ors de la tana!
Se ti chiedono di uscire da casa, fai attenzione: è uno scherzo e potresti essere tu l’orso che esce dal letargo.
Il nostro è un Carnevale speciale, è quello dei matti!
Il Carnevàl di Mat è un’antichissima tradizione: gli Arlecchini della Compagnia di Mat eleggono il Podestà di Mat che, per un giorno, prende simbolicamente il posto del sindaco e legge in piazza pettegolezzi e lamentele raccolti tra la popolazione.
Infine, c’è un evento nel cuore di tutti i Bormini: il Palio delle Contrade!
Le strade del centro storico diventano una pista di sci di fondo e tutti, dagli anziani ai bambini, si vestono alla vecchia, usando anche sci d’epoca. e si fronteggiano per far vincere il proprio Reparto (quartiere). É vero, possono partecipare solo gli abitanti di Bormio ma il tifo è essenziale!